17 maggio 2015

Essere gay in Africa, un continente sempre più omofobo

Nella Giornata Internazionele contro l'Omofobia, 17 maggio, abbiamo fatto il punto della situazione in Africa. In 38 paesi africani l'omofobia è un reato, in 34 si rischia il carcere, in alcuni anche l'ergastolo, in tre paesi (Mauritania, Somalia e Sudan) è prevista la pena di morte. In questo senso l'Africa può essere considerato il continente più omofobo del mondo.

In Nigeria sull'omofobia è in vigore, da gennaio 2014, una legge restrittiva che prevede fino a 14 anni di carcere per coloro che hanno rapporti sessuali con partner dello stesso sesso. Negli stati del nord della Nigeria, dove è in vigore la sharia islamica, si rischia la pena di morte.

Uno degli argomenti più frequentemente usati nella propaganda anti-gay africana è che l’omosessualità sarebbe un fenomeno "importato" dall'Occidente, contrario ad una supposta tradizione di virilità africana, una teoria che non ha alcun riscontro scientifico. A questo tipo di discorsi si sovrappongono frequentemente ragionamenti omofobi portati avanti da numerose confessioni religiose, ortodossi e islamici soprattutto. Tradizioni antiche e credenze religiose radicate nel tessuto sociale davvero difficili da sradicare.

Non solo in Africa, ma dobbiamo gridare alla vergogna per le decisioni contro l’universo gay che sono state prese in diverse parti del mondo, dobbiamo constatare che l’omofobia non ha confini e trova sempre maggiori forme di resistenza verso la via della sua definitiva cancellazione.

Un vento omofobo che corre dalla Russia, passando per l’India, il deserto americano, risalendo per l’Africa, e farsi una bella passeggiata nei paesi arabi. In ogni parte del mondo, a macchia di leopardo, una gran parte di innamorati sono umiliati dalle leggi e dalle opinioni delle popolazioni, ove avere interesse per persone dello steso sesso, di amore, fisicità, scambio di pensiero, è un reato legale e peggio, morale.

In Africa il problema è più sentito che altrove, ben 34 Stati adottano misure repressive contro i gay, e cosa peggiore, lasciano la libertà ai cittadini di poterli minacciare, pestare e in alcuni Stati come l’Uganda, perfino ucciderli. Non è cosa molto dissimile dal "far-west" nel XIX secolo americano dove si uccidevano neri e indiani così, quasi per gioco. La vita e la morte sono nelle mani del popolo e della folla, oggi è così per i gay in Africa, la loro vita è nelle mani degli etero e della "morale" comune, dove spesso aizzare la folla contro il "presunto" gay o la "presunta" lesbica è solo un modo per togliere di mezzo un avversario o un nemico, o magari può essere solo un modo di vendicarsi.

Leggi che annientano le persone umane, introducendo il diritto penale nelle relazioni sessuali e sentimentali. Un miscuglio di fondamentalismo religioso, pregiudizi e falsità destinate a condannare ingiustamente migliaia di uomini e donne solo per le loro preferenze sessuali.

UgandaDal 2014 è previsto l'ergastolo non solo per chi è gay, ma anche per chi "promuove, sponsorizza o finanzia" l'omosessualità. In Uganda sin da bambini, nelle poche scuole frequentate da figli di persone benestanti, ti insegnano ad essere Maschio e Femmina, i maschi educati a fare gli stalloni, e le femmine educate alla pazienza e alla sottomissione. In Uganda i cittadini sono stati dichiarati liberi di malmenare, fino ad uccidere i gay, una cosa assai simile alla "Fatwa" di islamica memoria, se si uccide un gay non si corrono rischi perché si è protetti dal Governo e dalle leggi.

La legge proibisce anche la promozione dell’omosessualità e richiede ai cittadini di denunciare i gay. Gli omosessuali in Uganda sono spesso vittime di molestie e minacce di violenza, con le organizzazioni dei diritti umani che hanno denunciato anche stupri "correttivi" ai danni delle lesbiche.

NigeriaA gennaio 2014 è entrata in vigore una legge che prevede sentenze fino a 14 anni di carcere per le coppie gay che vivono insieme e pene fino a 10 anni per manifestazioni pubbliche d’affetto tra omosessuali. In alcune regioni del nord, dove la legge islamica si muove parallelamente a quella statale, l’omosessualità si può pagare anche con la pena di morte.

Camerun. Le relazioni omosessuali possono essere punite con sentenze fino a cinque anni di carcere.

GambiaLe condanne per omosessualità possono arrivare a 14 anni di prigionia. È di pochi giorni fa una pesante dichiarazione del presidente "Se sei gay ti taglio la gola".

ZambiaLe relazioni tra persone dello stesso sesso sono bandite fin dalla legge coloniale britannica. Chi viene giudicato colpevole di sodomia può trascorrere in carcere fino a 14 anni.

SenegalChiunque venga sentenziato per "atti impropri o innaturali con una persone dello stesso sesso" deve fronteggiare una condanna fino a cinque anni di carcere.

TunisiaLa sodomia tra adulti consenzienti è punibile con una condanna fino a tre anni di carcere.

MaroccoL’omosessualità è punita con sentenze che vanno dai sei mesi ai tre anni di carcere, ma nei fatti viene tollerata a patto che "chi la pratichi non sfoggi il proprio orientamento sessuale".

AlgeriaPer omosessualità si rischiano condanne fino a due anni di carcere, anche se di fatto le sentenze sono abbastanza rare.

ZimbabweIl presidente Robert Mugabe è conosciuto per aver detto che gay e lesbiche "sono peggio di maiali e cani". Le relazioni omosessuali sono considerate illegali in base a leggi che risalgono ancora all'epoca coloniale. A partire dal 1995, il governo ha portato avanti campagne contro gli omosessuali.

MalawiNel novembre del 2012 il presidente Joyce Banda ha sospeso le leggi contro la sodomia in attesa che vengano discusse dal Parlamento. Secondo il codice penale del Paese, però, gli uomini omosessuali possono essere condannati a scontare pene fino ai 14 anni di carcere. Per le donne, le sentenze per omosessualità sono di cinque anni.

MauritaniaLe persone omosessuali in Mauritania sono esposte al rischio della pena di morte, prevista dalla legge per condanne di omosessualità.

SudanAnche in Sudan l’omosessualità è un crimine punibile dalla legge. La pena capitale è prevista dal "Criminal Act" del 1991. Da allora nulla è cambiato in meglio.

Eccezioni
Il Sudafrica, come si sa, rappresenta un’eccezione. Qui, infatti, alle persone dello stesso sesso è riconosciuto il diritto di sposarsi. Anche in Sudafrica, tuttavia, si è registrato negli ultimi anni un trend allarmante, con un incremento degli episodi di intolleranza e dei crimini omofobi.

Secondo Amnesty, nel 2014 sono state uccise almeno sette persone a causa del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere. Secondo una ricerca del "Pew Research Center", più del 60% degli abitanti del Sudafrica ritiene che l’omosessualità non dovrebbe essere accettata dalla società.

Dal 2004 a oggi, solo pochi stati hanno decriminalizzato l’omosessualità. Tra questi ricordiamo Capo Verde, Mauritius, São Tomé e Príncipe e le Seychelles.
(Fonte per dati Africa New Vision)



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