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26 settembre 2017

La cooperazione europea in Africa è in crisi

La Cooperazione allo sviluppo in Africa, all'Unione Europea interessa poco.

Cooperazione italiana in Kenia (Meru Herbs Italia Onlus)

Un rapporto di Global Health Advocates passa ai raggi X il fondo fiduciario da 3 (tre) miliardi di euro costruito dall'Unione Europea per intervenire sulle radici dell'immigrazione. E scopre che questo strumento, costituito per sostenere la cooperazione allo sviluppo, in realtà è usato solo per bloccare la partenza dei migranti dai paesi di origine.

«Le agenzie europee per la cooperazione allo sviluppo gestiscono i loro progetti senza coinvolgerci. Si comportano come se non esistessimo. I Paesi che fanno partnership con le nostre autorità sulla gestione dei flussi migratori devono capire che non si possono ottenere risultati se non si coinvolge la gioventù locale, se non coinvolgono noi». Parola di 15 sindaci della regione di Agadez, in Niger, intervenuti in una conferenza stampa convocata per denunciare proprio quello che non funziona nel rapporto con le istituzioni europee.

Migranti nel deserto del Niger
La cooperazione Africa-Europa è in crisi. I Paesi africani colpiti dal fenomeno migratorio possono investire i fondi che arrivano dall'Europa solo per fermare i migranti. Ma l’obiettivo appartiene all'agenda politica europea, non certo a quella dei Paesi africani. E per le politiche di sviluppo (quello reale) restano solo le briciole.

La Global Health Advocates, ONG Internazionale che si occupa di sostenere politiche sanitarie nei Paesi in via di sviluppo, ha analizzato lo strumento economico principale della cooperazione Africa-Europa: il Fondo fiduciario (Trust Fund) da 3 (tre) miliardi lanciato al Summit di La Valletta tra Europa e Africa nel novembre 2015.

Gli sprechi della cooperazione allo sviluppo europea
Il risultato di 45 interviste ad alcune delle principali agenzie coinvolte nel fondo fiduciario in Niger, Senegal e Bruxelles è chiaro: il fondo così come è stato concepito serve solo all'Europa. Non c’è traccia di investimenti per combattere le reali cause dell’immigrazione: i problemi sanitari, la disoccupazione, la fame, la carestia.
Composizione del fondo fiduciario (Fondo di sviluppo Ue, bilancio Ue, Stati membri, altri donatori). Dal report “Misplaced Trust” di Global Health Advocates.

«Usando i soldi degli aiuti allo sviluppo come merce di scambio per forzare la collaborazione dei paesi africani sulle questioni migratorie, l’UE sta macchiando la propria immagine di attore di primo piano delle politiche di cooperazione e sviluppo»

I fondi servono subito, e con trasparenza
Secondo la ONG Internazionale, il fondo è costruito per rispondere solo a un’esigenza: sbloccare velocemente i fondi che servono per contrastare i flussi migratori. Il risultato però è un’enorme carenza in termini di tracciabilità e di trasparenza, tanto che i soldi vengono allocati spesso senza bandi, con chiamata diretta.

Già un’altra inchiesta, Diverted Aid, aveva sottolineato come i principali destinatari dei fondi fossero le agenzie che si occupano di sicurezza e di formazione, invece delle ONG che si occupano di sviluppo in senso stretto.

Il problema è che gran parte dei 3 miliardi di cui è composto il fondo fiduciario provengono appunto dalle casse della cooperazione europea. E gli Stati membri, gli altri grandi contribuenti del fondo, sono restii a mettere quanto dovrebbero. L’Italia è tra le poche eccezioni, visto che è uno dei Paesi che più ha lavorato per costruire questo strumento finanziario.

Cooperazione Africa-Europa: manca una strategia
Secondo gli intervistati dalla Global Health Advocates non c’è alcuna regia nell'uso dei soldi del fondo. Per questo, tra le raccomandazioni del rapporto alle istituzioni europee c’è «non rifinanziare il fondo finché non verranno rivisti i suoi principi di efficienza»

Secondo gli intervistati, inoltre, gli obiettivi prefissati sono stati pensati a tavolino e, per questo, inutili. Questo strumento finanziario, infatti, è finalizzato a ottenere obiettivi a breve termine, in grado di inserirsi nella narrazione dell’Unione Europea che si sta dando da fare per gestire la “crisi migratoria”, ma sul piano delle soluzioni durature, a lungo termine, per la Global Health Advocates non porterà ad alcun risultato.

La mappa dei Paesi coinvolti nel fondo fiduciario Africa-Europa

Le cause dell’immigrazione al fondo europeo non interessano
Tra gli obiettivi dichiarati del "Trust Fund" c’è quello di contrastare le ragioni profonde che provocano l’immigrazione. Ma un esempio fornito in un’intervista da un operatore di una ONG Internazionale a Dakar, però, smonta questa idea.

«Non abbiamo mai sentito da nessun abitante dei villaggi dove abbiamo diagnosticato casi di malnutrizione il desiderio di spendere soldi per migrare»

Concepire l’idea di lasciare il proprio Paese è un lusso. Spesso chi emigra ha delle aspirazioni di migliorare la propria vita. Chi è troppo impegnato a cercare di sopravvivere, invece, non può costruire progetti migratori.

Infatti il fondo è uno strumento che si applica in aree instabili, con istituzioni politiche fragili, ma dove non necessariamente ci sono guerre in corso. E forse per questo c’è chi sogna una vita migliore, spinto non solo dalla disperazione ma anche da una legittima aspirazione. Il messaggio del rapporto è chiaro: l’immigrazione non può essere uno strumento per fare propaganda politica. Altrimenti i “benefici” che si ottengono nel breve termine, diventeranno un problema sul lungo periodo. E la cooperazione rischia così di rimanere senza risorse economiche a disposizione.





Articolo di
Maris Davis

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26 aprile 2016

Vivo in un'Europa incapace di essere all'altezza dei suoi sogni

Muri che si alzano, barriere che diventano fili spinati, populismi e xenofobia che diventano maggioranze di governo, egoismi spiccioli che impediscono il benessere e la libertà di tutti, "vongole" troppo piccole che per pochi millimetri diventano causa di guerre commerciali, latte naturale e buonissimo che viene pagato pochi spiccioli ai contadini e al contrario latte in polvere di provenienza "industriale" che può diventare "formaggio" .. Tutto "letame" prodotto dall'apparato burocratico europeo, burocrati da 10 mila euro al mese mentre nel mondo si muore di fame.

Regole commerciali ed economiche talmente "rigide" che fanno diventare sempre più poveri i paesi poveri e sempre più ricchi i paesi ricchi.

In questo momento vedo un'Europa unita solo dalla moneta, l'Euro. Che sogno l'Euro quando nel 2002 ha iniziato a circolare, un'unica moneta per tutta l'Europa.

Dov'è finita l'Europa che sognavo dall'Africa quando ero ragazza .. Adolescente studiavo nella mia città, Benin City, nel pomeriggio aiutavo la nonna a preparare frutta e verdura per il mercato del giorno dopo, studiavo, studiavo .. e sognavo l'Europa, una terra libera, senza guerre, in pace, ricca e felice.

Che delusione l'Europa di oggi, dove a noi "neri" ci dicono che dobbiamo tornare a "casa nostra", lo dicono anche a me dopo che ho vissuto più della metà della mia vita in Europa .. qual'è davvero casa mia ??

Hanno abbattuto il muro di Berlino, e finalmente il mondo è diventato più grande, più bello, più integrato, più libero .. così almeno pensavo. L'Europa allora aiutò la Germania nella riunificazione, offrì ai tedeschi tutto ciò di cui avevano bisogno, denaro, tanto denaro, senza chiedere nulla in cambio. Oggi questa stessa Germania, diventata forte ed egemone proprio grazie all'Europa che l'aiutò in un momento storico importante, è proprio quella che pone veti e limitazioni per i paesi (come la Grecia) che avrebbero bisogno di aiuto. Che delusione questa Germania "ingrata"

Si è preferito dare sei miliardi alla Turchia (paese islamico dove i diritti umani sono violati quotidianamente) per ri-accogliere i migranti respinti piuttosto che aiutare la Grecia a dare una dignitosa accoglienza a chi già c'era in Grecia.

Che delusione questa Europa di burocrati e governanti che sanno solo pensare alla prossima elezione e non piuttosto alla prossima "generazione"

Che delusione questa "Europa" che dice di aiutarli "a casa loro" dopo che ha "rubato" all'Africa tutto il possibile, prima la tratta degli schiavi, poi la colonizzazione e adesso lo sfruttamento di terre, miniere e petrolio.
Nella mia Nigeria si dice "ufficialmente" che non c'è guerra (lo ha detto perfino il presidente nigeriano "islamico" Buhari), ma ancora l'Europa sottovaluta gli ultimi sei anni di violenze islamiche nel nord (20.000 cristiani uccisi, chiese distrutte, migliaia di ragazze rapite e rese schiave sessuali), e si ignora che 20 milioni di persone (un terzo della popolazione dell'Italia) vivono nel luogo più inquinato del mondo, il Delta del Niger .. dove non si può più pescare, coltivare la terra, e nemmeno respirare l'aria dei "fuochi perenni"

Quanta ignoranza in questa Europa superficiale .. che costruisce moschee per chi ha distrutto chiese in Africa. Non sopporto questa Europa che alza muri verso tutti, ma ha un atteggiamento "permissivo" verso l'Islam che uccide, che ha "ucciso" .. anche in Europa.

Che delusione questa Europa, che ha costruito "ghetti" dove l'Islam avrebbe dovuto integrarsi. Oggi l'Islam "europeo" ha UCCISO, a Parigi e poi a Bruxelles. No, l'Islam NON si integrerà mai in questa Europa. Nella mia Nigeria stanno "uccidendo" ancora e voi europei costruite per loro perfino le mosche. NO, ai "traditori" NON si può più concedere nulla, e quindi, "No all'invasione islamica dell'Europa"

Un solo muro, "No all'Islam in Europa" .. nella mia terra d'origine distruggono le chiese, perché in questa Europa c'è sempre qualcuno che per loro vuole costruire moschee ??

Che delusione questa Europa, senza una politica estera comune, dove ogni stato può costruire muri di filo spinato ai propri confini. Che delusione questa Europa xenofoba che dice a me "nera cristiana" di tornare a casa mia, ma poi "accoglie" chi nella mia Nigeria distrugge chiese.

Che delusione questa Europa che ha "cancellato" il Natale per non offendere il "mussulmano" che NON si integrerà mai.

NO, io dico NO, ma solo ai migranti "islamici" .. I mussulmani siano accolti da paesi "islamici" (Turchia compresa), ma senza aiuti europei.

So di essere controllata dalle "lobbies" islamiche in Italia, NON mi fate paura. Dirò sempre "No all'Islam"

Che delusione questa Europa, anziché ripulirsi dall'Islam che la sta "uccidendo", si fa comandare da una Germania "ingrata" e che si fa beffe di tutte le regole "europee", e che lei si, seleziona i migranti da accogliere.

Europa, solo tu puoi essere all'altezza dei tuoi sogni, non arrenderti, non cedere di fronte ai muri che si alzano, non arrenderti di fronte alle sfide del nuovo che avanza .. e smettila di lasciarti "invadere" da questo ISLAM che nel mondo "uccide"

Non è questa l'Europa che sognavo quando ero in Africa. Europa ingrata che ora "respinge" gli africani cristiani dopo che, per secoli, ha sfruttato l'Africa e noi africani .. e anche oggi ci sta sfruttando.

L'Islam mi vorrebbe cancellare, la mafia nigeriana mi vorrebbe uccidere. So di essere in un bel guaio ma io, al contrario dell'Europa, non smetterò mai di lottare per i miei sogni



Articolo di

18 settembre 2015

Le Leggi Razziali di ieri e quel razzismo in salsa europea di oggi

Il 18 settembre 1938 a Trieste, in piazza Unità d'Italia, alla presenza di 200 mila persone, Benito Mussolini comunicava all'Italia e al mondo la promulgazione delle "Leggi Razziali". Una "vergogna" mai cancellata, una "vergogna" che non potrà mai più essere dimenticata.

Era un atto "imposto" all'Italia dall'alleato nazista "germanico" quel tale Hitler che sterminò sei milioni di persone in nome della "supremazia della razza", quella ariana. Un atto che comunque l'Italia tutta di quell'epoca "accettò" e purtroppo anche mise in pratica, provocando la segregazione, la deportazione e la morte di milioni di ebrei, e non solo degli ebrei.

Supremazia della razza che l'Europa, tutta l'Europa, mise in pratica già all'epoca dello schiavismo con la deportazione degli africani nelle americhe e poi con la conquista sistematica di tutta l'Africa e della sua colonizzazione con la scusa che le persone di colore, i neri, non erano abbastanza "intelligenti" e non avevano le "capacità" per gestire le loro immense risorse minerarie e naturali (teoria del razzismo scientifico).

Quella stessa Europa che:
  • Deportò gli africani rendendoli schiavi,
  • Schiavizzò l'intero continente africano per un secolo e mezzo,
  • Promulgò le leggi razziali provocando l'olocausto.
Oggi, quell'Europa lì vorrebbe dare lezioni di dignità, democrazia e di moralità al mondo intero.

Oggi l'intero continente europeo e pervaso dalla stessa puzza "razzista" di allora e di sempre:
  • In Italia si sente "puzza" di razzismo nelle parole di Matteo Salvini e dei suoi amici della "Lega Nord" e delle "destre" più estreme, quella stessa "puzza" di razzismo che si sente nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), luoghi di detenzione dove vengono rinchiuse, anche per mesi interi, persone che non hanno mai commesso reati e che hanno l'unica colpa di essere "senza documenti".
  • In Francia si sente "puzza" di razzismo nel partito xenofobo di Marine Le Pen e che raccoglie consensi sempre più importanti nella gente.
  • In Gran Bretagna si sente "puzza" di razzismo nelle idee di quel tale Nigel Farage alleato in Europa con quell'italianissimo movimento guidato da un "certo" Grillo parlante che tanto fa pensare alla favola di "Pinocchio".
  • La "puzza" diviene maleodorante quando penso a quei paesi dell'ex blocco sovietico che, dopo aver chiesto aiuto all'Europa per avere una vita migliore, ora si rifiutano di aiutare quella stessa Europa nell'accoglienza dei migranti che fuggono da guerre, dittature e gravi discriminazioni.
  • E poi quella "puzza" diventa insopportabile quando penso all'Ungheria, al momento la peggiore di tutti con i suoi fili spinati dove i bambini rimangono intrappolati, con le sue manganellate alle frontiere perfino alle donne e ai bambini, con i suoi campi di concentramento moderni che all'apparenza sono solo "luoghi di identificazione", con la sua nuova legge "razziale" che permette l'arresto a chi mette un piede sul sacro suolo ungherese senza essere invitato.
In Ungheria la xenofobia è al suo apice. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, per il 46% della popolazione adulta il governo non dovrebbe consentire l'ingresso ai richiedenti asilo. Si tratta del tasso più alto mai raggiunto da quando sono iniziate rilevazioni statistiche di questo tipo. Il numero rappresenta anche un significativo incremento rispetto allo scorso anno quando la percentuale di magiari intollerante nei confronti degli stranieri si attestava al 39%.

Cifre che, secondo gli analisti, confermano la tendenza estremista e xenofoba di buona parte della popolazione del Paese dell’Est. Recentemente, di fronte al dramma dei migranti che muoiono a migliaia tentando di attraversare il Mediterraneo, lo stesso primo ministro conservatore, Viktor Orban, aveva suggerito di internare i clandestini in campi di lavoro.

Ma che Europa è questa che da un lato vorrebbe respingere tutti i migranti che fuggono da guerre, carestie, situazioni di conflitto, e da dittature criminali, ma dall'altro permette la costruzione di moschee a chi distrugge Chiese nella mia Nigeria, da accoglienza a chi massacra i bambini e rapisce le donne.

Che lezioni posso avere io, africana, da questa Europa che ha reso schiava la mia Africa rubando per secoli le nostre ricchezze e adesso vorrebbe darmi lezioni di integrazione, democrazia e libertà.

Che lezioni posso avere io, africana integrata in Italia, da questa Italia che vorrebbe dimenticare per sempre quella data, il 18 settembre 1938, quando un certo fascista di nome Benito Mussolini annunciò al mondo la promulgazione delle "Leggi Razziali".

Che lezioni posso avere io, africana di Nigeria, ex schiava sessuale, da questa Europa che non sa imparare dal suo passato.



Il Razzismo non è solo odio e intolleranza verso il diverso, il Razzismo è nei pensieri e nelle parole di ognuno di noi, il Razzismo è negli sguardi e negli atteggiamenti verso chi ha un colore della pelle diversa dalla tua
Il Razzismo è soprattutto nell'indifferenza



Articolo curato da

17 giugno 2015

Immigrazione .. e l'ipocrisia dell'Europa

Immigrati a Ventimiglia
Di certo l'Europa non sta facendo una bella figura, da un lato sta "massacrando" la Grecia per i sui debiti "non pagati" che a ben guardare non sono altro che gli stessi di una regione media italiana (ovvero quasi nulla), e dall'altro chiude le frontiere all'Italia sul problema immigrazione, lasciando l'Italia sola a risolvere il dramma di decine di migliaia di persone che fuggono da guerre, conflitti e violenze.

E poi c'è l'Italia, con la sua fragilità, che per una semplice ragione geografica si vede arrivare via mare, ma anche via terra (dalla frontiera nord-est) questa povera gente in fuga.

E poi ci sono gli egoismi e il razzismo di chi fomenta l'odio verso il diverso per un semplice calcolo politico. E coloro che fomentano questo odio sono gli stessi, Lega-Nord, Forza Italia e destre xenofobe che hanno approvato la Bossi-Fini, proprio quella legge che oggi regola l'immigrazione in Italia, e che noi abbiamo sempre considerato una legge "razzista e inadeguata".

Qui però è necessario valutare l'emergenza nel presente, e cercare di dare una soluzione rapida ed efficace a questa emergenza umanitaria. E l'Italia deve alzare la voce, come governo in Europa, e poi per prendere delle decisioni nel rispetto di tutti, sia degli immigrati che dei cittadini italiani. Insomma è necessario che questo flusso sia "gestito" e non "subìto".

I numeri parlano di ingressi che sono simili a quelli dello scorso anno, fin'ora meno di 60.000 ingressi dall'inizio di quest'anno, e quindi chi parla di "invasione" lo fa in mala-fede.

E poi ci sono anche loro, gli immigrati. Possiamo capire che per loro l'Italia sia solo una tappa di transito e che la loro meta finale sia l'Europa del nord, ma è bene che tutti i migranti sappiano che una volta in Italia, devono rispettare le leggi e per prima cosa devono (e dico devono) farsi identificare. Impensabile per uno stato sovrano come l'Italia che non riesca ad identificare chi arriva nel suo territorio.

Oggi a Ventimiglia, al di là delle colpe della Francia, ci sono migranti che fuggono e protestano sugli scogli proprio per non farsi identificare.

Ecco quello che pensiamo:
Il Regolamento di Dublino è "sbagliato" e va modificato. Chi arriva in Europa, qualunque sia il paese di primo ingresso, deve avere la possibilità di chiedere asilo in qualsiasi altro paese dell'Unione Europea.

La nostra idea era quella di costruire campi profughi nei paesi di partenza o di transito dei profughi fuori dall'Italia, ma a quanto pare ci sono troppi problemi a livello internazionale, ONU in primis, costruire campi profughi in Libia è impensabile vista la situazione di conflitto.

Vista la riluttanza europea, allora l'Italia deve avere il coraggio di prendere decisioni autonome, anche a costo di mettersi contro quell'Europa ipocrita che sembra non aver capito nulla del problema.

Costruire "campi profughi" in Italia, sulle coste o sulle isole, una soluzione a nostro avviso indispensabile. Luoghi di accoglienza per il tempo necessario all'identificazione (30-40 giorni al massimo), ma dai quali nel frattempo gli immigrati non possono fuggire, dovranno essere aree sorvegliate magari dall'esercito.

  • Lascia il campo chi ottiene un documento per circolare in Europa,
  • Lascia il campo chi ha il diritto di ottenere asilo o protezione internazionale,
  • Lascia il campo chi deve essere rimpatriato immediatamente,
  • Lascia il campo solo chi si è fatto identificare e non è un delinquente (o magari un terrorista ricercato).
  • Basta vedere immigrati accampati in giro per stazioni.
  • Basta tendopoli di immigrati nei parchi delle città.
  • Basta immigrati abbandonati al loro destino che dormono sotto i ponti o in luoghi pubblici.
In fondo l'Italia è ancora un paese civile, e non le farebbe onore abbandonare i migranti al proprio destino.

Chi ha diritto alla protezione internazionale deve poter ottenere un documento provvisorio con cui potrà circolare liberamente in Europa, tutti gli altri dovranno essere rimpatriati. Chi si rifiuta di farsi identificare deve essere subito rimpatriato o messo in carcere (è reato rifiutare di dare indicazioni sulla propria identità personale, art. 651 C.P.).

È necessario rivoluzionare tutto il sistema dell'accoglienza in Italia, iniziando dalla chiusura dei CIE, basta con chi specula sull'immigrazione, le domande di asilo e di protezione sociale non devono prolungarsi oltre i due mesi, non è possibile che per l'esito di una domanda di protezione internazionale debba trascorrere mediamente un anno, a volte anche 18 mesi.

Non è più possibile che accada quello che è successo lo scorso anno 170 mila arrivi e solo 66 mila identificati leggi - Non deve accadere più che 104 mila persone possano "sparire" nel nulla.
  • Rispetto per l'immigrato che deve essere accolto.
  • Rispetto per chi accoglie, l'immigrato deve per prima cosa farsi identificare e rispettare le leggi italiane.
  • Farsi rispettare in Europa, e NON solo elemosinare qualche concessione per poi sentirsi dire comunque NO.
  • Soluzioni semplici, dignitose per tutti, e soprattutto possibili e immediatamente attuabili.
E poi l'Italia deve per prima cosa rispettare se stessa e non lasciarsi governare dagli isterismi, dai razzismi e dalle ipocrisie europee .. e magari ne riparleremo alla prossima tragedia.



Articolo di

26 dicembre 2013

Se l'Europa baratta la sua identità cristiana

Questo Natale potrebbe essere l'ultimo in cui festeggiamo l'evento più importante del cristianesimo, che allestiamo il presepe e che facciamo l'albero con le luci. D'ora in poi, conformemente al "religiosamente corretto" prevalente nell'Unione Europea.

Già ufficializzato in Belgio, le feste natalizie sostituite con le "Vacanze d'Inverno", e quelle pasquali con le "Vacanze di Primavera" per non offendere quel 23% di popolazione islamica residente in quel paese europeo - leggi fonte -

Si rinuncia a simboli religiosi e alle tradizioni cristiane solo per un malcelato senso dell'integrazioneÈ un dato di fatto che in Italia i credenti sono solo una minoranza e ancor meno sono praticanti, nonostante il Papa. La maggioranza degli italiani si è distaccata non solo dalla Chiesa ma anche dalla fede, e potrebbe concepire positivamente l'abolizione delle festività cristiane, ormai diventate solo tappe da dedicare al consumismo e accettando quindi il relativismo religioso come parte integrante e necessità vitale per aderire al nuovo mondo globalizzato dove si immagina che la convivenza tra persone provenienti da paesi diversi, con lingue e fedi diverse, debba obbligatoriamente tradursi nell'azzeramento dei valori e delle regole fondanti della nostra civiltà, della nostra cultura cristiana, modellata da duemila anni di storia.

Per la verità furono gli insegnanti italiani di ispirazione sessantottina, ancor prima che esplodesse l'ideologia del globalismo, che si prodigarono a togliere i crocefissi dalle aule e a non far allestire i presepi o cantare gli inni natalizi nelle scuole, anticipando le richieste personali o le rivendicazioni religiose degli studenti o delle famiglie mussulmane "per non urtare la loro suscettibilità".

A questo punto dobbiamo attenderci che presto anche in Italia accada presto quello che è già successo in Francia e in Gran Bretagna, dove è ufficialmente proibito portare addosso il crocefisso nei luoghi pubblici perché l'esposizione di un simbolo religioso viene concepito in contrasto con la società della pluralità etnica, culturale e religiosa, ritenendo che l'Europa debba diventare "neutrale" rispetto all'identità religiosa, per non offendere nessuno e consentire a tutti di sentirsi pienamente "cittadini del mondo".

La sorpresa sarà quella di scoprire che l'Europa avrà gradualmente, ma inesorabilmente, abolito il Natale, l'Epifania e la Pasqua, che non allestisce il presepe e vieta l'esposizione del crocefisso, finendo magari per rimuoverlo anche all'esterno delle Chiese, e che anche l'Italia sarà diventata del tutto simile ai Paesi mussulmani più radicali che calpestano la libertà religiosa. È bene che si sappia che questi Paesi islamici non sono tolleranti con le "altre religioni" e che, al contrario, tutte le altre religioni devono essere estirpate, sono considerate eresie, nella certezza che l'Islam sia l'unica verità assoluta e pertanto deve affermarsi con la predicazione, e con la guerra ovunque nel mondo.

Già oggi stiamo assistendo al lento inarrestabile declino, abbandono e trasformazione delle chiese in moschee in varie parti d'Europa, che ha il primato del più basso tasso di natalità al mondo e immagina che l'apertura delle frontiere sia la soluzione per riequilibrare la bilancia demografica, con il risultato che Bruxelles, la capitale delle istituzioni europee, ha il 23% di popolazione mussulmana.

L'Occidente che odia se stesso. Quanta ragione aveva l'allora cardinale Ratzinger quando denunciò "l'Occidente che odia se stesso". Così come in passato non si è aspettato l'arrivo di studenti mussulmani per togliere i crocefissi dalle aule scolastiche, oggi abbiamo consentito che l'Europa sia diventata il quartier generale dell'estremismo e del terrorismo islamico globalizzato pur di rispettare, costi quel che costi, la dimensione formale della così detta integrazione.

Si pensi che:
  • su 11 mila terroristi islamici provenienti da 74 Stati che attualmente combattono in Siria con "Al Qaeda", ben 1.900 sono cittadini o residenti fissi dell'Unione Europea, di cui 50 provenienti dall'Italia (fonte: rapporto Centro internazionale per lo studio del radicalismo);
  • il 75% dei mussulmani in Europa è convinto che c'è un'unica interpretazione del Corano a cui tutti i mussulmani devono sottomettersi;
  • il 65% è convinto che la "Sharia", la legge coranica, debba prevalere sulle leggi degli Stati Europei in cui risiedono (indagine pubblicata sul Washington Post il 13 dicembre scorso).

Non dobbiamo rassegnarci, ma dobbiamo piuttosto combattere sia contro il nemico ideologico del relativismo, globalismo, immigrazionismo e multiculturalismo, sia contro il nemico reale dell'estremismo e del terrorismo islamico. Indipendentemente dal fatto che si sia cristiani, credenti o praticanti, dobbiamo essere consapevoli che non si può barattare la nostra millenaria civiltà cristiana per un "frainteso" senso dell'accoglienza e dell'integrazione.

Non è più possibile barattare diritti fondamentali conquistati in secoli di storia europea come la libertà, il diritto alla vita e alla dignità della persona per un "frainteso" senso dell'integrazione.

Non è più possibile confondere i ruoli .. l'immigrato che viene accolto in Europa deve rispettare regole, leggi e tradizioni del paese in cui è ospite, e non è il paese ospitante che si deve adeguare alle tradizioni dell'immigrato. La buona legge dell'ospitalità prevede che sia l'ospite ad adeguarsi al padrone di casa, e non deve essere il padrone di casa ad adeguarsi all'ospite.

Io stessa ho vissuto da immigrata sia in Italia che in Spagna e non ho mai preteso di scambiare le mie tradizioni originarie con quelle dei luoghi in cui ho vissuto, anzi, ho sempre ringraziato per quello che mi veniva dato, ho cercato di adeguarmi alla cultura e alle tradizioni prima quelle spagnole e poi quelle italiane. Ho imparato la lingua, mi sono adeguata alla cucina e ai modi di vivere .. ma non per questo ho perso la mia identità e le mie tradizioni originarie.

Al contrario c'è un Islam che afferma che solo lui è l'unica verità, c'è un Islam che uccide i cristiani, c'è un Islam che distrugge le chiese ma pretende la costruzione di moschee, c'è un'Islam che tratta la donna come una proprietà e non come un essere umano, c'è un'Islam che fa sposare le bambine e le rende schiave di uomini che possono essere i loro nonni, c'è un'Islam che pretende senza dare nulla in cambio .. e l'Europa ha il dovere e il diritto di difendere la propria identità culturale e storica.

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