Una ragazza guarda le Stelle una lacrima le riga il viso, guarda il letto disfatto e attende in silenzio, e senza accorgersene sta iniziando a singhiozzare. Ad un tratto sente dei passi, lei sa che è di nuovo venuta l'ora di diventare un oggetto.
Ciò che fa davvero soffrire è sapere che lei non è l'unica donna rinchiusa in un labirinto di cemento, al centro di un egoistico business che calpesta dignità e sogni.
In un mondo che avanza verso la globalizzazione, che investe nella ricerca, che vuole combattere i problemi .. In un mondo così esiste ancora la schiavitù, una parola che al solo suono fa rabbrividire, ma esiste, ed è sotto i nostri occhi.
Uomini senza scrupoli si fanno chiamare "protettori", ma l'unica cosa che proteggono è il loro patrimonio, bagnato di lacrime innocenti e di sogni diventati incubi.
Ma la cosa più raccapricciante che mantiene in vita questo così detto business è la moltitudine di clienti, uomini con una vita normale, con una famiglia normale. Uomini che dicono di amare le loro mogli, ma poi vanno alla ricerca del piacere a pagamento.
Sono come leoni a caccia di prede facili, scrutano il territorio e individuano le loro prede, e quando arriva il momento opportuno attaccano. La preda quando può si difende, ma a vincere è sempre la legge della giungla, a vincere è sempre il più forte.
Non è facile opporsi a questo scempio. Spesso siamo indotti a pensare che dal momento in cui lo Stato non fa il suo dovere è inutile mobilitarsi per cercare di cambiare qualcosa.
NO allo sfruttamento della prostituzione .. il primo "magnaccia" è lo Stato che non protegge adeguatamente le ragazze vittime di schiavitù sessuale, che le "costringe" a denunciare i loro sfruttatori senza pensare prima a dar loro una sicurezza psicologica, legale e ambientale. La legge Bossi-Fini sull'immigrazione clandestina non distingue i persecutori dai perseguitati, i "magnaccia" dalle ragazze schiave .. Non distingue i mercanti di uomini dagli uomini e dalle donne.
Dobbiamo tener presente che noi siamo lo Stato, e noi dobbiamo far sentire la nostra voce.
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...basterebbe legalizzare...
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