29 novembre 2013

Nigeria, un Paese sospeso e pieno di contraddizioni.

La Nigeria un Paese sospeso tra le sue contraddizioni, sospeso tra ricchezza è povertà, tra benessere economico e un altissimo tasso di corruzione pubblica. Sospeso dalla fragile convivenza di tantissime etnìe (250 gruppi etnici diversi, i principali Hausa, Fulani, Yoruba, Nupe, Tiv, Kanuri, Igbo, ecc..) che parlano lingue tra di loro incomprensibili, unica lingua comune l'inglese.

La Nigeria un Paese da sempre dilaniato dall'acceso contrasto delle due religioni principali, l'Islam prevalente a nord e il Cristianesimo (per lo più anglicani e pentecostali) maggioritario negli stati del sud, e una terza "religione", quella secolare Animista che spesso si sovrappone e perfino convive con le due principali, la religione del "woodoo" e delle credenze popolari. Il Paese della poligamia diffusa (anche tra i cristiani).

Lagos, la città più importante e popolosa
La Nigeria un Paese diviso in 36 Stati federati ma tra loro diversissimi, in ben 12 dei quali vige la legge penale della "Sharìa Islamica" nonostante la costituzione federale lo vieti e imponga la libertà religiosa per tutti. (Il caso di Faith Aiworo, espulsa dall'Italia nel 2010 e condannata a morte in Nigeria perché, dopo uno stupro, ha ucciso il suo aggressore).

La Nigeria un Paese dove il 10% della popolazione detiene il 90% delle ricchezze, dove non c'è mai una via di mezzo, o sei ricco oppure povero e vivi con poco più di 50$ al mese, se sei fortunato. Il primo produttore di greggio dell'Africa, ma i cui immensi proventi vengono divisi solo tra le compagnie petrolifere (tutte straniere) e i funzionari governativi, un Paese dove il petrolio (la vera unica ricchezza del Paese) ha inquinato per sempre un'intera regione (il delta del Niger) ma si deve fare la fila (anche di giorni) per avere una sola tanica di benzina.

La Nigeria dove le giovani ragazze sognano l'Europa per fuggire dalla povertà e vengono "portate via" illuse con false promesse, spesso "vendute" dalle stesse famiglie per pochi naira, e poi costrette a prostituirsi in Italia oppure in Spagna, ma anche in Germania, Olanda, Francia e altri Paesi occidentali. Un fenomeno fortemente controllato dalla "Mafia Nigeriana", presente e ben radicata anche in Italia. Il fenomeno si concentra nel sud ed in particolare nella zona di Benin City e Lagos. Le ragazze non vengono più "reclutate" nelle città (dove l'informazione è più accessibile), ma nelle campagne e nei villaggi dove le ragazze non sono istruite, spesso non sanno neppure leggere, e vivono in un contesto di povertà.
Abbiamo preso spunto dagli avvenimenti accaduti in Nigeria in questi ultimi giorni per dare il quadro di un Paese, dove è cresciuta Maris e quindi a noi particolarmente caro.
Non potevamo restare indifferenti agli attentati che hanno colpito le chiese cristiane del nord in questi ultimi due anni che avrebbero causato più di duemila morti, attentati che stanno radicalizzando il perenne conflitto tra cristiani e mussulmani e che, quasi certamente, non sarà l'ultimo atto di violenza né dall'una, né dall'altra parte. Visto anche l'ormai aperto appoggio di Al Qaeda ai gruppi armati islamici locali.

Un conflitto acuito dalla recente elezione del nuovo Presidente Goodluck  Jonathan, cristiano e originario del sud e confermate da una sentenza della Corte suprema federale che ha anche accusato di brogli il candidato islamico Muhammadu Buhari del nord. Elezioni avvente nell'aprile scorso e che sono state definite le più democratiche nella storia della Nigeria.

Non possiamo nemmeno restare indifferenti all'inquinamento del Delta del Niger. È di pochi giorni fa (del 20 dicembre scorso) l'ennesimo incidente petrolifero causato dalla Shell, compagnia già condannata a pagare un miliardo di dollari per bonificare la regione. In questo contesto operano i gueriglieri del Mend il cui obiettivo è quello restituire il petrolio nigeriano alla Nigeria. Con tutti i mezzi a loro disposizione danneggiano gli impianti delle compagnie petrolifere, ultimamente anche l'ENI presente nel delta con i suoi impianti, ha subito attacchi. I gueriglieri arrivano anche a rapire il personale straniero per ottenere in cambio un riscatto. Considerati dei fuorilegge dal governo centrale, tuttavia ottengono l'appoggio della popolazione locale che, a causa dell'inquinamento, ha perso anche l'unica fonte di sostentamento, l'agricoltura.




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