23 maggio 2016

Sempre più vittime di tratta e sfruttamento grave, triplicate le nigeriane

Un triste primato quello dell'Italia, prima in Europa per persone sfruttate. Almeno cinquantamila le vittime. Triplicate le nigeriane sfruttate sessualmente.

Almeno 50 mila persone portate in Italia per essere sfruttate sessualmente o lavorativamente. È un record triste quello dell'Italia, è al primo posto tra i 28 Stati membri UE per numero di vittime di tratta. E il trend è in preoccupante crescita, visto che fino al 2013 erano emersi "solo" 6.572 casi. Secondo l'ILO, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, sono 21 milioni, nel mondo, le persone costrette al lavoro forzato, 5,5 milioni i minori sfruttati sessualmente o per lavoro.

Tra il 2014 e il 2015, in Italia, sono triplicate le donne nigeriane sfruttate sessualmente. Le denunce sono passate tra 373 a 1.470, ma le nigeriane sfruttate in Italia si stima siano tra le 27.000 e le 30.000 e sono più presenti al Nord che al Sud. Triplicato anche il numero di arrivi via mare di ragazze dalla Nigeria, erano 1.400 quelle arrivate nel 2014, sono state più 5.000 quelle arrivate del 2015, sono già oltre 1.600 quelle sbarcate nei soli primi tre mesi di quest'anno.

Rumene e Bulgare le più sfruttate. Ma la maggioranza delle vittime di tratta, il 65%, viene dagli Stati Membri UE, Romania e Bulgaria in testa. Gli arrivi dai Paesi terzi provengono soprattutto da Nigeria e Brasile. Quanto sia difficile aggredire il fenomeno, del tutto sommerso, lo testimonia l'Eurostat, che parla di soli 8.805 rinvii a giudizio e 3.855 condanne in tutta Europa "Tendenzialmente il fenomeno della traffico di esseri umani è in aumento in quanto anche legato alla crescita dei flussi migratori"

Il picco migratorio attrae speculatori e organizzazioni mafiose. Il governo ha approvato un piano nazionale d'azione, con misure di contrasto e prevenzione. è un primo passo, perché significa occuparsi del fenomeno nello specifico.

Gli interventi riguardano la prevenzione, la cooperazione internazionale e l'assistenza alla persona. La tratta va contrastata seguendo i soldi, come si fa con la mafia, e togliendo le persone dalla posizione di ricatto. Al momento sono stati stanziati 8 milioni di euro per progetti alla persona. "Sono pochi, e si potrebbero aumentare indirizzando i fondi europei del Piano operativo sicurezza, che ammontano a un miliardo di euro in sette anni"
(Fonte: UIL Immigrazione)
Suor Eugenia Bonetti, responsabile ufficio tratta USMI
Presente al convegno della UIL sul traffico di esseri umani



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