19 gennaio 2016

L'odissea delle rifugiate nel viaggio verso l'Europa

Molestate, sfruttate, violentate. La violenza contro le donne non ha confini, si verifica a Colonia come al Cairo, nelle piazze e nelle case. Ovunque orribile e da condannare senza se e senza ma. La compiono, in parte, anche i rifugiati. La subiscono, in parte, anche le rifugiate.

Amnesty International ha recentemente incontrato in Germania e Norvegia 40 donne e ragazze rifugiate, al termine di un viaggio che dalla Turchia le aveva portate in Grecia ed era proseguito lungo la "rotta balcanica". Ne è uscito un quadro agghiaccianteEcco due testimonianze:
  • "In un albergo della Turchia, un siriano al servizio dei trafficanti mi ha proposto di passare la notte con lui, così avrei pagato di meno o addirittura avrei viaggiato gratis. Ho rifiutato, era una cosa disgustosa. Lo stesso è capitato a tutte in Giordania. Una mia amica, fuggita anche lei dalla Siria, arrivata in Turchia ha finito i soldi. L’assistente del trafficante le ha proposto di fare sesso e l’avrebbe fatta imbarcare. Lei ovviamente ha rifiutato e non è partita. Ancora adesso si trova in Turchia"
  • "Non ho mai avuto la possibilità di dormire al chiuso, avevo troppa paura che qualcuno mi toccasse. Le tende non erano separate e ho assistito a scene di violenza… Mi sentivo più sicura quando ci muovevamo, soprattutto sui pullman, solo lì sopra riuscivo a chiudere gli occhi e ad addormentarmi. Nei campi è facilissimo essere toccate, non si può denunciare e alla fine ognuna vuole evitare di creare problemi che blocchino il viaggio"
"Dopo aver vissuto attraverso gli orrori della guerra in Iraq e Siria queste donne hanno rischiato tutto per trovare la sicurezza per sé e per i propri figli. Ma dal momento in cui inizia questo cammino sono di nuovo esposte alla violenza e sfruttamento"

Tutte le donne e le ragazze incontrate da Amnesty International hanno raccontato di essere state minacciate e di aver provato una costante sensazione di insicurezza.

Molte di loro hanno denunciato che, in quasi tutti i paesi attraversati, hanno subito violenza fisica e sono state sfruttate economicamente, molestate o costrette ad avere rapporti sessuali coi trafficanti, col personale di sicurezza o con altri rifugiati.

I trafficanti prendono di mira le donne che viaggiano sole, sapendo che sono le più vulnerabili. Quelle che non hanno i mezzi economici per pagare il viaggio vengono spesso costrette ad avere rapporti sessuali. Almeno tre delle donne intervistate da Amnesty International hanno denunciato che i trafficanti e i loro collaboratori hanno molestato loro e altre, offrendo uno sconto o un minore tempo di attesa per salpare verso la Grecia in cambio di sesso.

"Queste donne e i loro bambini sono fuggiti dalle zone più pericolose del mondo, ed è vergognoso che siano ancora a rischio sul suolo europeo"

Donna siriana a Berlino
La paura è rimasta costante anche durante il viaggio in Europa, soprattutto quando le rifugiate erano costrette a dormire insieme a centinaia di uomini. Alcune di esse hanno denunciato di essere state picchiate o insultate da parte di agenti delle forze di sicurezza in Grecia, Ungheria e Slovenia.

Le donne e le ragazze, in viaggio da sole o con i loro figli, hanno dichiarato di essersi sentite particolarmente in pericolo nei centri di transito e nei campi dell’Ungheria, della Croazia e della Grecia, obbligate a dormire insieme a centinaia di uomini. In alcuni casi, hanno preferito dormire all'aperto o in spiaggia.

Le donne intervistate da Amnesty International hanno anche riferito di aver dovuto usare le stesse docce e gli stessi gabinetti degli uomini. Una di loro ha raccontato che, in un centro d’accoglienza della Germania, i rifugiati le osservavano mentre andavano in bagno. Per evitare quest’esperienza, alcune di loro rinunciavano a bere e mangiare.

"Non ho mai avuto la possibilità di dormire al coperto. Avevo troppa paura che qualcuno mi toccasse. Nelle tende erano tutti mescolati, uomini e donne, e ho assistito a violenze sessuali e stupri di gruppo"

Amnesty International ha parlato con sette donne in gravidanza, che hanno denunciato di non aver ricevuto cibo e cure mediche durante il viaggio e di essere state schiacciate durante la calca ai confini e ai punti di transito.

Più di 10 delle donne intervistate da Amnesty International hanno denunciato di essere state toccate, palpate e guardate in modo volgare nei campi di transito europei.

Una irachena di 22 anni ha raccontato che, quando si trovava in Germania, una guardia di sicurezza in divisa le ha offerto dei vestiti in cambio di "un po’ di tempo sola con lui"
(Amnesty International)



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