CARA di Mineo - Ingresso |
In pratica le cooperative e le società di gestione, prima si accaparrano gli appalti e poi disattendono i termini del contratto confidando sull'assenza dei controlli e delle ispezioni.
Milioni e milioni di soldi pubblici, spesi male, malissimo, e che finiscono nelle mani delle mafie e gruppi di potere protetti anche dalla politica. Un business sulla pelle degli immigrati di cui abbiamo più volte parlato - leggi -
Il CARA di Mineo, in provincia di Catania, è il più grande centro di accoglienza d'Europa, in grado di accogliere fino a 4.000 immigrati. Oggi perfino "mister" Salvini, leader di quella "lega Nord" che ha permesso queste iniquità, denuncia il "business sulla pelle dei migranti".
CARA di Mineo - Cortile estermo |
CARA di Mineo - Interno |
Il "residence degli Aranci" è un luogo perfetto, anche se dista alcuni chilometri dai centri abitati, per accogliere migranti in attesa di asilo o dello status di rifugiato, è lontano, parecchio lontano, dai luoghi nevralgici interessati dagli arrivi a ritmo continuo degli esuli. Questa però è una storia dove la logica non esiste, i diritti basilari non sono nemmeno presi in considerazione e la realtà supera di gran lunga ogni più aberrante fantasia. È così che il quartiere residenziale del Kentucky made in Sicilia è diventato, al modico costo di sei milioni di euro all'anno, uno dei centri per richiedenti asilo più grandi d’Europa.
Qui quattromila persone aspettano che la loro richiesta d’asilo venga valutata dalle commissioni inviate dal Viminale, un’attesa che a volte dura anche più di un anno. Sono circa 3.500 uomini, circa 400 donne e quasi 100 minori, suddivisi a gruppi di trenta per ogni villetta. Dove un tempo viveva un unico nucleo familiare statunitense, oggi sono costretti a viverci in trenta.
Per ognuno degli ospiti il gestore del CARA (ovvero il consorzio Calatino Terra di Accoglienza) riceve 34,60 euro al giorno, ovvero più di cinquanta milioni l’anno. Dati che fanno del Cara di Mineo non solo una tra le prime aziende dell’isola, ma anche, e forse soprattutto, un posto in cui il tempo è sospeso, il decoro un concetto opinabile e l’apparenza differisce spesso da quella che è la realtà.
Ottenere il permesso per visitarlo non è semplice, riuscire poi a muoversi in autonomia tra i vialetti surreali governati dalla miseria, è ancora più difficile.
Come dicevamo il CARA di Mineo è sotto inchiesta da parecchio tempo e da oggi anche per un appalto, l'ennesimo da cento milioni. Su questo colosso dell’ospitalità ora indagano la Direzione distrettuale antimafia di Catania e la Procura di Caltagirone. La pericolosa saldatura tra denaro, politica e cooperative è l’oggetto delle inchieste.
Le villette del CARA di Mineo - vista dalla strada provinciale |
Coinvolto il sindaco di Mineo e il sottosegretario alle politiche agricole Castiglione (area UDC-NCD) - leggi - a dimostrazione del fatto che anche la mala-politica è legata mani e piedi al business dell'immigrazione.
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