28 marzo 2014

Centri di Identificazione ed Espulsione, luoghi da chiudere

Si alla Chiusura dei CIE
I CIE, Centri di Identificazione ed espulsione, vanno chiusi, sia per ragioni umanitarie che per ragioni economiche.

Finalmente anche l'ex ministro dell'integrazione Cécile Kyenge sta effettivamente lavorando leggi - in questo senso, peccato però che non lo abbia mai fatto quando era ministro. Ma si sa ora è la candidata del Partito Democratico per le europee nel Nord-Est (tra l'altro anche la mia circoscrizione).

Fatto sta che su questo tema a noi molto caro qualcosa si sta muovendo. Come abbiamo sempre denunciato il "Pacchetto Sicurezza" dell'allora ministro Maroni non funziona e non ha mai funzionato ed è ora di cambiare qualcosa, e finalmente anche la politica (di sinistra) si sta orientando in questo senso.

CIE in Italia, fonte Ministero dell'Interno
Il CIE di Gradisca d'Isonzo, Gorizia, è stato chiuso a novembre (ufficialmente per essere ristrutturato), sono 70 i posti rimasti, i CIE dell'Emilia Romagna "chiusi" anche loro lo scorso mese di febbraio, sia quello di Modena che quello di Bologna .. e almeno in questi tre casi ci sono buone speranze che non vengano mai più riaperti. Chiusi anche Brindisi, Crotone, Catanzaro, Trapani.

Noi denunciammo che i CIE sono una "macchina da soldi" della politica, della mala amministrazione, e in alcuni casi anche delle mafie (leggi il caso del CARA di Mineo). Due o tremila euro al mese per ogni "clandestino" trattenuto per le cooperative che li gestiscono. Il tutto alle spalle degli immigratiRisulta lampante che più clandestini ci sono dentro e più a lungo ci rimangono, più soldi incassano le cooperative di gestione.

C'è poi da tener conto del personale, circa cento persone per ogni Centro, personale senza esperienza, assunto per fare un piacere a questo o a quel politico locale.

Nel 2012 sono stati 7.944 i migranti trattenuti nei CIE di cui solo la metà effettivamente rimpatriata. Rispetto al 2010, il rapporto tra migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei centri è salito appena del 2,3% e nel 2011 è stato addirittura irrilevante, solo un misero +0,3%. Dati che dimostrano l'inutilità dei Centri di Identificazione:
  • Solo la metà dei trattenuti sono effettivamente espulsi, l'altra metà è solo business per chi e coloro che li gestiscono.
  • L'altra metà è trattenuta illegalmente alla "faccia" di tutte le convenzioni internazionali.
  • Trattenere fino a 18 mesi una persona che non ha commesso reati e limitarne di fatto la sua libertà personale e un "crimine contro l'umanità".
Conosciamo tutti il caso Lampedusa - video - ma poi la stessa cooperativa che gestiva Lampedusa è stata coinvolta anche nel caso del CARA di Mineo (CT), non siamo ben messi se si pensa che i CIE di Milano e ROMA (Ponte Galeria) sono considerati dei veri e propri lager.

I CIE hanno mostrato nell'ultimo periodo zone d'ombra che impongono alla politica un ripensamento. Oggi questo sistema, di soli quattromila clandestini all'anno che passano attraverso i CIE, rispetto agli oltre 500 mila clandestini stimati in Italia, NON funziona.

A supporto di queste tesi anche la delibera della Commissione dei Diritti umani del Senato che ha approvato una risoluzione affinché i CIE attualmente CHIUSI, svuotati o non agibili per ristrutturazione, NON vengano più aperti - leggi articolo - oppure - scarica il documento -

L'Italia è semplicemente un luogo di transito per gli immigrati, per i rifugiati o per i richiedenti asilo. Meno del 10% chiede asilo all'Italia, la maggioranza ha come meta finale la Germania o i paesi del nord Europa. Risulta quindi evidente che il problema NON è solo italiano, ma va coordinato con tutti gli altri paesi europei.

A suo tempo avevamo prospettato delle soluzioni considerando che l'attuale legge italiana sull'immigrazione è una legge "razzista" - leggi -




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1 commento:

  1. Sul tema del naufragio presso le coste di Lampedusa ho appena ultimato una mia videopoesia, credo potrà interessarvi.
    Se volete fare quest'esperienza, ripercorrendo anche , in parte, lo schiavismo storico secolare, il colonialismo novecentesco e il neocolonialismo della globalizzazione (il caso Eritrea-Etiopia è esemplare!), fino ai barconi di oggi e quindi ai nostri fratelli africani morti, al Mediterraneo che è diventato un cimitero, basta scrivere nel web: Verso Lampedusa Poetainazione. Teniamo alta la guardia fratelli!

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