Cara Cécile, ci dispiace ma dobbiamo dirti che come ministro per l'integrazione hai fallito. Sarà stato per la tua inesperienza in un posto di responsabilità così importante o per una situazione politica difficile, si è "persa" un'occasione straordinaria per avviare una serie di riforme in campo di immigrazione e di integrazione.
Abbiamo sempre difeso la Kyenge dagli attacchi razzisti che durante i mesi del suo mandato ha subìto. Ma, con la schiettezza che ci contraddistingue, abbiamo anche sollevato voci critiche sul suo operato. Troppe parole pochi fatti.
- Nessun passo avanti sui C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione), sulla loro chiusura, sulla loro modifica, sui controlli delle loro gestioni milionarie, sulle loro condizioni igienico-sanitarie, sui tempi di detenzione, ecc..
- Nessun passo in avanti sullo Ius Soli.
- Solo un piccolo passo avanti verso l'abolizione del Reato di Clandestinità (che comunque è ancora in vigore).
- Nessun passo in avanti sulla situazione lavorativa degli stranieri che in Italia vivono in una situazione di semi-schiavitù (vedi Rosarno e distretto di Prato).
- Nessun intervento concreto sui tempi troppo lunghi per i rinnovi dei permessi di soggiorno e sui tempi di permanenza "infiniti" nei Centri di Identificazione.
- Nessuna proposta concreta su come superare la Bossi-Fini, una legge razzista.
- Fallimento completo sul caso Adozioni in Congo. Si è attivata troppo in ritardo e solo quando ormai il caso era di dominio pubblico.
- Nulla ha fatto sul problema della tratta di "esseri umani", sulla schiavitù sessuale, sullo sfruttamento sessuale a cui le varie mafie internazionali costringono moltissime ragazze straniere. Nulla ha fatto per proteggere e aiutare le vittime di questa "moderna schiavitù" di cui in Italia sono vittime trenta mila ragazze nigeriane ed almeno 15 mila ragazze rumene, e molte altre di diverse nazionalità.
- È rimasta "indifferente" sulla firma della Carta di Lampedusa, che il mondo dell'associazionismo internazionale (oltre 100 paesi rappresentati) ha sottoscritto e che riguarda proprio le migrazioni dei popoli.
Insomma, a nostro avviso, un fallimento su tutti i fronti.
Ora che il Ministero dell'Integrazione non c'è più gran parte delle sue competenze passeranno al agli interni che però è guidato da un ministro (Angelino Alfano) che ha già detto di essere contrario allo "Ius Soli" ed è anche contrario a mettere mano alla Bossi-Fini.
Sappiamo benissimo che la situazione politica in cui Cécile Kyenge ha lavorato non era del tutto favorevole, ma siamo anche sicuri che si è persa un'occasione storica per intervenire significativamente su una legge, la Bossi-Fini, che noi abbiamo sempre considerato una legge "razzista".
♥
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