"La prima volta che vai sulla strada per lavorare sei nel panico.
Io ricordo la strada.
Ricordo il marciapiede.
Ricordo la mia vergogna di stare lì, con dei vestiti assurdi.
E l'attesa.
Ricordo l'attesa che qualcuno arrivasse e mi facesse un segno dal finestrino abbassato, che mi dicesse vieni, che dicesse quanto.
Ricordo ancora la voce dei primi che mi hanno chiamato, e la mia voce che rispondeva no, no, no!"
Io ricordo la strada.
Ricordo il marciapiede.
Ricordo la mia vergogna di stare lì, con dei vestiti assurdi.
E l'attesa.
Ricordo l'attesa che qualcuno arrivasse e mi facesse un segno dal finestrino abbassato, che mi dicesse vieni, che dicesse quanto.
Ricordo ancora la voce dei primi che mi hanno chiamato, e la mia voce che rispondeva no, no, no!"
(.. Le Ragazze di Benin City ..)
MANIFESTO DELLE VITTIME DELLA TRATTA
Noi, vittime ed ex vittime della tratta.
Noi, donne italiane rappresentanti di enti, associazioni, forum ed istituzioni,
Noi, uomini delle reti maschili contro le violenze sulle donne, operatori e rappresentanti di servizi e comunità antitratta, clienti – ex clienti e finti clienti,
e tutti noi operatori dell’informazione, della cultura, dello spettacolo, del lavoro, della politica, delle istituzioni civili e religiose, consapevoli che il problema della tratta richiede un rilancio delle azioni di contrasto, riteniamo anzitutto indispensabile DARE ASCOLTO ALLA VOCE DELLE VITTIME DELLA TRATTA, agendo affinché sia rafforzata l’espressione diretta delle loro richieste.
Noi, donne italiane rappresentanti di enti, associazioni, forum ed istituzioni,
Noi, uomini delle reti maschili contro le violenze sulle donne, operatori e rappresentanti di servizi e comunità antitratta, clienti – ex clienti e finti clienti,
e tutti noi operatori dell’informazione, della cultura, dello spettacolo, del lavoro, della politica, delle istituzioni civili e religiose, consapevoli che il problema della tratta richiede un rilancio delle azioni di contrasto, riteniamo anzitutto indispensabile DARE ASCOLTO ALLA VOCE DELLE VITTIME DELLA TRATTA, agendo affinché sia rafforzata l’espressione diretta delle loro richieste.
AFFERMIAMO CHE:
- È INDISPENSABILE DISTINGUERE TRATTA E PROSTITUZIONE, pur nella consapevolezza che la prostituzione non può e non deve essere considerata un reato e che le donne che si prostituiscono non possono e non devono essere criminalizzate.
- È INDISPENSABILE FERMARE LE POLITICHE REPRESSIVE considerando che le retate, gli arresti, gli avvii nei CPT, i rimpatri sono un ingiusta persecuzione e alimentano il clima di paura nel quale le vittime della tratta non possono maturare la scelta di fidarsi di operatori, enti, forze dell’ordine, istituzioni.
- È INDISPENSABILE ASSICURARE VERA GIUSTIZIA CONTRO I TRAFFICANTI lamentando che i processi alle maman e ai trafficanti, nati da denunce di vittime della tratta, si concludono troppo spesso con gli arresti domiciliari di trafficanti che tornano così a vivere liberi a diretto contatto con le loro vittime.
- E’ INDISPENSABILE ASSICURARE VERA LIBERTÀ ALLE VITTIME DELLA TRATTA offrendo loro percorsi di uscita non condizionati dall’obbligo di presentare una denuncia, obbligo che frena la maggior parte delle ragazze poichè temono conseguenze per se e per la famiglia.
- È INDISPENSABILE POTENZIARE LA RETE DEI SOGGETTI CHE OPERANO CONTRO LA TRATTA riconoscendo la possibilità di operare anche a figure individuali, familiari e associative che, in veste di Tutor o di Sponsor possano agire direttamente o interagire con gli enti accreditati, vedendo riconosciuto e legalizzato il loro ruolo.
Il presente manifesto nasce da un'indagine durata due anni (2009-2010) sulla realtà sommersa delle nigeriane vittime di tratta. Sono state avvicinate un migliaio di ragazze e raccolto le loro drammatiche storie, poi pubblicate in un libro di Isoke Aikpitanyi "500 Storie Vere" edizioni Ediesse.
500 Storie Vere
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