16 aprile 2014

Iraq e la legge che abbassa l'età delle spose bambine


A febbraio il consiglio dei ministri iracheno ha approvato una legge che abbassa l'età a 9 anni per le bambine di contrarre matrimonio, e la legge potrebbe essere approvata in via definitiva molto presto.

La legge chiamata Ja'afari Personal Status Law è la legge che codifica i matrimoni, i divorzi e le eredità in base alla legge sacra islamica. L'intento del governo iracheno è quello di strizzare l'occhio alla maggioranza sciita del paese per ottenere l'appoggio alla rielezione dell'attuale presidente Al Maliki alle legislative che si terranno il prossimo 30 aprile.

La Ja'afari Personal Status Law è una legge che prevede l'applicazione in senso restrittivo e integralista dei precetti islamici (Shari'a). Oltre all'età matrimoniale per le bambine che si abbassa dai 18 ai 9 anni, si legalizza anche lo "stupro" in ambito familiare, e l'affidamento automatico dei figli al marito in caso di divorzio.

Una legge che riduce la donna in un vero e proprio stato di segregazione.

Aisha, Maometto e perché proprio a 9 anni. L'Iraq vuole avvicinarsi al vicino Iran dove vige una teocrazia dominata dagli sciiti e dove le ragazze possono diventare spose già a nove anni. L'età è un riferimento alla vita di Maometto, su cui però non è mai stata fatta chiarezza, quella secondo alcuni studiosi era l'età della terza moglie, Aisha, al momento delle nozze del profeta.

Gli altri punti della legge. L'apertura ai matrimoni per le bambine non è il solo cambiamento scioccante in cui va incontro l'Iraq. Essa condona lo stupro coniugale con la clausola che stabilisce che le donne devono rispettare le esigenze sessuali dei mariti.

Agli uomini mussulmani poi, la cui età per contrarre matrimonio è abbassata a 15 anni, viene assegnata la tutela delle proprie donne, ma viene vietato loro di unirsi in matrimonio con donne non mussulmane. La legge regolamenta anche la poligamia e impedisce alle donne di lasciare casa senza il permesso del marito.

Saddam e il partito Ba'ath. I punti di questa legge hanno preoccupato non poco le associazioni di volontariato e quelle per la tutela dei diritti umani. I sostenitori della legge giustificano il testo sostenendo che essa regolamenta una prassi che già esiste nella vita di tutti i giorni.

La pratica dei matrimoni in età giovanissima in questi anni è cresciuta enormemente, in particolare da quando è caduto Saddam, il cui partito Ba'ath osteggiava le leggi di ispirazione sciita. Stando alle cifre dell'Unicef, più del 24 per cento delle ragazze irachene sono sposate già all'età di 18 anni, e quasi il 5 per cento all'età di 15.

Una guerra inutile per esportare la democrazia nell'Iraq di Saddam voluta dall'America di Bush e appoggiata dal mondo occidentale alla ricerca di armi di distruzione di massa inesistenti. Una guerra costata centinaia di migliaia di vittime civili con la scusa di esportare la democrazia occidentale in quel paese "barbaro" ma che oggi, alla fine di una guerra decisamente fallita, è ripiombato nel medioevo della più becera Shari'a islamica. Alla faccia di quell'occidente che è andato da quelle parti solo prendersi il petrolio di quel paese islamico.

Questo articolo fa parte della campagna informativa di Foundation for Africa contro i matrimoni precoci, i matrimoni combinati e forzati
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