28 maggio 2016

Boko Haram ha distrutto più di mille scuole in Nigeria, nel solo 2015

Chi studia muore. Solo nel 2015 in Nigeria, in una sola regione, quella del nord-est, 1.100 istituti sono stati chiusi o distrutti. A Maiduguri, capoluogo del Borno State, si va in classe due giorni a settimana.

Nel 2014 Boko Haram aveva ucciso più persone dell'Isis (oltre seimila), guadagnandosi lo scettro di gruppo terroristico più criminale del mondo. Ma c’è un’altra vittima illustre dei jihadisti in Nigeria, l’educazione. Solo nel 2015, infatti, e solo nella regione del lago Ciad, attorno al quale Boko Haram combatte senza sosta nel nord della Nigeria, sono state chiuse o distrutte più di 1.100 scuole.

600 insegnanti uccisi. Secondo Irin News, tra il 2009 e il 2015 i terroristi islamici hanno ucciso più di 600 insegnanti. Boko Haram dal 2009 tempesta il nord del paese per cacciare tutti i cristiani e fondare uno Stato islamico. Uno dei primi obiettivi dei jihadisti sono le scuole, colpevoli di insegnare altre materie oltre al Corano e di essere plagiate dai successori dei colonizzatori occidentali.

Docenti in fuga. Oltre a quelli uccisi, altri 19 mila professori sono scappati dalle scuole dove insegnavano a causa della violenza. Migliaia di altri sono stati minacciati, feriti o rapiti. Racconta Ahmadu Abba, 42 anni, docente in una scuola della capitale dello Stato di Borno, Maiduguri, dove gli attentati si susseguono da anni. "È da 20 anni che insegno, sono sempre spaventato di entrare in classe. La maggior parte dei miei colleghi è stata uccisa o ferita. In città le lezioni si tengono solo due giorni a settimana e quando è periodo di esami contingenti dell’esercito vengono schierati a protezione degli edifici. Un sacco di volte ho pensato di cambiare lavoro a causa dell’insicurezza"

"Chiunque può piazzare una bomba" Il governo assicura di aver già aumentato al massimo la protezione, ma Hadiza Bashir, vedova con sette figli, insegnante in una scuola elementare di Maiduguri, non è d’accordo: "Non c’è un cancello a bloccare l’entrata e nessuna guardia a vedere chi entra e chi esce. Chiunque potrebbe venire dentro e piazzare una bomba. Molti nigeriani risolvono il problema della sicurezza rifiutando le proposte di lavoro che vengono dal nord-est del paese. Di recente ho rifiutato una proposta a Gashua, presso l’università federale dello Stato di Yobe (uno dei più colpiti da Boko Haram). Ho pensato che fosse troppo rischioso per me andare a lavorare là"

Boko Haram vince la guerra contro l'istruzione. Boko Haram, che significa "l'educazione occidentale è proibita", rappresentato dai terroristi nigeriani che nell'agosto 2014 hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico (Isis), ha vinto la sua jihad contro l'istruzione.

In Nigeria, secondo i dati dell'Unicef, dal 2009 oltre un milione di bambini sono rimasti senza scuola a causa delle violenze e delle stragi di Boko Haram

I terroristi hanno fatto le prime pagine in tutto il mondo nel 2014 dopo che hanno rapito quasi 300 studentesse nella cittadina di Chibok, ma in tutto il Nordest del paese, zona a maggioranza musulmana, le cifre sono impressionanti. Nello Stato del Borno, lo stesso del rapimento delle studentesse, sono stati uccisi almeno 350 insegnanti e 512 scuole sono state distrutte. Nel confinante stato di Yobe, Boko Haram ha ucciso 128 studenti in cinque scuole, incendiando centinaia di classi.

La scuola distrutta di Chibok, Borno State
A due anni dall'attacco di Boko Haram, la scuola di Chibok è ancora ridotta a un cumulo di macerie. Nell'aprile del 2014, i terroristi hanno assalito la scuola rapendo quasi 300 studentesse mentre dormivano, e distruggendo tutto. Cinque mesi prima, 40 studenti erano stati massacrati nel sonno in un collegio agrario a Gujba, ad appena 25 chilometri di distanza. Due mesi prima, a Buni Yadi un'altra scuola nelle vicinanze di Chibok era stata distrutta e uccisi 50 studenti mentre dormivano nel sonno

"Chiediamo al governo di ricostruire, con urgenza, le scuole cosicché i nostri bambini possano di nuovo studiare". Moltissimi sono i villaggi e le città messe a ferro e fuoco da Boko Haram provocando due milioni e mezzo di profughi, in pochissimi sono tornati, molti altri non potranno mai più rientrare semplicemente perché la loro casa non c'è più.

Non solo le studentesse di Chibok. Dal 2014 e fino a tutto il 2015 si stima che Boko Haram abbia rapito quasi 2.500 ragazze, tutte giovani come quelle di Chibok, ragazze tra i 12 e i 17 anni. Costrette a diventare schiave sessuali, costrette a convertirsi all'Islam e a sposare i loro stessi aguzzini, altre diventate bombe umane, kamikaze per provocare attentati in luoghi affollati, come stazioni, luoghi di di culto, mercati.

Zone e luoghi dove Boko Haram ha colpito in questi anni
L'offensiva di quattro eserciti, Niger, Nigeria, Ciad e Camerun, contro Boko Haram iniziata più di un anno fa ha finalmente dato i suoi frutti. Molti territori che prima erano sotto il controllo dei miliziani islamici sono stati riconquistati e messi in sicurezza, sono stati arrestati o uccisi molti capi, liberati centinaia di prigionieri e centinaia di donne e ragazze schiave. Ora Boko Haram sembra relegato nella foresta di Sambisa, storica roccaforte dei Jihadisti nigeriani.

Per la Nigeria ora è indispensabile ricostruire le scuole, i villaggi e le città distrutte, ricostruire il tessuto sociale, e soprattutto deve ridare fiducia ad una popolazione stremata dalle violenze. Vincere Boko Haram e l'integralismo non significa solo sconfiggerlo militarmente.

Ma in Nigeria, uno dei paesi con una delle più forti economie del continente africano, non ha mai vinto il buon senso, hanno sempre vinto gli interessi particolari di questa o quella etnia, di questo o quel partito politico, dei cristiani che devono dividere il potere con i mussulmani. La Nigeria è un paese ricco, si dice, ma è una ricchezza nelle mani di poche "elite" economiche, politiche o religiose.

Emergenza umanitaria. L'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR) riferisce, proprio in questi giorni, di un'emergenza umanitaria senza precedenti nella regione del lago Ciad, un peggioramento drammatico della sicurezza e di una situazione vicina al collasso. In tutto 2,7 milioni di persone sono sfollate nell’area del Bacino del Lago Ciad a causa della violenza del gruppo di Boko Haram; 2,1 milioni di persone sono da considerarsi profughi interni, oltre 600 mila si sono riparati nei paesi vicini, 241 mila dei quali in Niger, circa 200 mila in Camerun. Gravissima la situazione a nel campo profughi di Diffa.

Lasciare che più di un milione di bambini non possa più studiare è come dire che davvero Boko Haram ha vinto, nonostante la sua sconfitta militare

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