02 giugno 2017

Ero Straniero. L'umanità che fa bene

Al via la raccolta di firme per cambiare la Bossi Fini, la legge che attualmente regola l'immigrazione in Italia. Campagna promossa da Radicali Italiani, Casa della carità, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD.


Ha preso il via la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare della campagna "Ero straniero - L'umanità che fa bene", per cambiare le politiche sull'immigrazione in Italia, superando la Bossi-Fini.

L'iniziativa punta a un nuovo modello di integrazione e inclusione dei migranti, come attori importanti nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese

La campagna è promossa da Radicali Italiani con Emma Bonino, Fondazione Casa della caritàAngelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Sant'Egidio, e il supporto di un'ampia rete che conta già 100 sindaci.

Canali diversificati di ingresso. La proposta di legge di iniziativa popolare prevede, in sintesi, l'introduzione di canali diversificati di ingresso per lavoro, forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, misure per l'inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, l'effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo e l'abolizione del reato di clandestinità. Sono 50 mila le firme di cittadini italiani da raccogliere in sei mesi per sottoporre la legge all'attenzione del Parlamento.

La proposta di legge tocca vari temi, come quello dell’introduzione del permesso di soggiorno temporaneo (12 mesi) per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari, per facilitare i colloqui di lavoro, e la reintroduzione del “sistema dello sponsor(originariamente previsto dalla legge Turco-Napolitano), da parte di singoli privati per l’inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero.

Viene inoltre introdotto il principio della regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati” per regolamentare le attività lavorative, a cui si lega la necessità di nuovi standard di riconoscimento delle qualifiche professionali. Si richiede dunque l’introduzione di misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo con l’ampliamento del sistema Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) e puntando su un’accoglienza diffusa capillarmente nel territorio.

Si introduce il principio della sicurezza e della salute dello straniero, come il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati, l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale e le garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri. Inoltre, per i titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo, viene anche avanzata la proposta di un’effettiva partecipazione alla vita democratica.

Infine, si richiede l’abolizione del reato di clandestinità con l’abrogazione dell’articolo 10 bis del decreto legislativo 26 luglio 1998 n. 286, per dare maggiore accento all'obiettivo principale di questa campagna, ovvero l’integrazione.

Proposta di legge di iniziativa popolare "Ero Straniero - L'umanità che fa bene" .. Tutto in questo opuscolo a cura di Foundation for Africa

La Bossi-Fini
(la legge attualmente in vigore)
La proposta di legge
(i punti che si intendono modificare)
I Permessi
I motivi del soggiorno
Gli stranieri che vogliono soggiornare in Italia per più di tre mesi devono richiedere un permesso di soggiorno, che può essere rilasciato per motivi di adozione, asilo politico, lavoro autonomo, lavoro subordinato, lavoro subordinato-stagionale, missione, religiosi, protezione umanitaria, residenza elettiva, ricerca scientifica, status di apolide, studio. Può richiedere asilo o protezione in Italia il cittadino straniero che teme di essere perseguitato nel paese di cui ha la cittadinanza o la cui vita è minacciata dalla violenza indiscriminata in situazioni di conflitto.
I Permessi
La ricerca di un posto
S'introduce il permesso di soggiorno temporaneo (12 mesi) da rilasciare a lavoratori stranieri per facilitare l'incontro con i datori di lavoro italiani e consentire a chi è stato selezionato di fare i colloqui. La "mediazione" tra domanda delle imprese e offerta da parte di stranieri può essere esercitata da centri per l'impiego, agenzie private, enti bilaterali, università, ecc., ai quali sono aggiunti i fondi inter-professionali, le camere di commercio e le Onlus, e le rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero.
Il Lavoro
L’Ingresso se c’è un controllo
Può entrare in Italia soltanto chi è già in possesso di un contratto di lavoro che gli consenta il mantenimento economico. Dopo l'ingresso, il permesso di soggiorno va richiesto entro otto giorni. Il permesso può durare fino a due anni di tempo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, fino a un anno negli altri casi. Il rinnovo deve essere chiesto al Questore dei luogo di residenza almeno 60 giorni prima della scadenza.
Il Lavoro
Ritorna lo Sponsor
Si reintroduce il sistema dello sponsor, previsto dalla legge Turco-Napolitano, anche da parte di singoli privati per l'inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero con la garanzia di risorse finanziarie adeguate e disponibilità di un alloggio per il periodo di permanenza sul territorio nazionale, privilegiando chi abbia già avuto precedenti esperienze lavorative in Italia o abbia frequentato corsi di lingua italiana o di formazione professionale.
Gli Irregolari
L’Espulsione
In caso di mancato rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, nei confronti dello straniero viene disposta l'espulsione dal territorio dello Stato. La legge attuale prevede un permesso di soggiorno di un anno agli immigrati che perdono il lavoro e ha aumentato il numero degli anni di presenza in Italia con un lavoro stabile (da cinque a sei) necessari per ottenere la "carta di soggiorno", che è a tempo indeterminato e richiede un reddito minimo (quasi 6mila euro l'anno per una persona fino a 8mila se ci sono moglie e figli)
Gli Irregolari
Chi può restare
Si prevede la regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazione di soggiorno irregolare allorché sia dimostrabile che il migrante ha un lavoro, o legami familiari o l'assenza di legami concreti con il paese di origine, come avviene in Spagna e Germania. Tale permesso per "comprovata integrazione" dovrebbe essere rinnovabile anche in caso di perdita del posto alle condizioni previste per il "permesso di attesa occupazione"
L'Integrazione
Le Restrizioni
Il Testo Unico del 1998 introduceva il sistema delle “quote di ingresso” annuali come momento di incontro tra la domanda e l'offerta di manodopera di stranieri ma contemplava anche lo "sponsor" e la possibilità del ricongiungimento familiare. La Bossi-Fini ha poi introdotto previsioni più restrittive sull'ingresso e il soggiorno degli stranieri: l'abolizione del sistema dello "sponsor", la formalizzazione del contratto di soggiorno per restare sul territorio, la limitazione dei casi di ricongiungimento familiare.
L'Integrazione
Dall’asilo all’inserimento
Si prevede la possibilità di trasformare il permesso di soggiorno "per richie­sta asilo" in permesso di soggiorno "per comprovata integrazione", an­che nel caso del richiedente asilo "di­niegato" (cioè che abbia avuto un rifiuto dalla commissione prefettizia alla sua doman­da di protezione) in via definitiva, quando la persona abbia svolto un percorso di formazione e integrazione durante il periodo di attesa della risposta alla sua pratica.
L'Accoglienza
Il ricongiungimento delle famiglie
Ridotto ai minimi termini l'ingresso tramite "quote" di permessi rilasciati per motivi di lavoro a tempo determinato, indeterminato o stagionale, il sistema legislativo vigente consente l'ingresso per ricongiungimento familiare o per richiesta di protezione internazionale per motivi umanitari o politici. Di fatto oggi il motivo prevalente di rilascio dei permessi di soggiorno (70-80 per cento degli ingressi). Chi ottiene la protezione finisce nei centri Sprar con un permesso che può arrivare ai 5 anni di durata.
L'Accoglienza
Il legame con il Territorio
Si prevede di garantire il ricongiungimento familiare e di ampliare il sistema Sprar puntando su un'accoglienza diffusa capillarmente nel territorio con piccoli numeri, rafforzando il legame territorio, accoglienza, inclusione, attraverso l'apprendimento della lingua, la formazione professionale, l'accesso al lavoro. Si introducono misure per aumentare l'efficacia dei centri per l'impiego, dall'aumento del numero degli addetti e dalla creazione di sportelli con operatori e mediatori specializzati.
Le Tutele
Le impronte digitali
Confermato il reato di clandestinità, l'obbligo di rilevamento e registrazione delle impronte digitali degli immigrati al momento del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno. Ha inoltre imposto restrizioni alla possibilità di tutela in caso di respingimento e ha innalzato da 30 a 60 giorni il tempo massimo di trattenimento nei centri di permanenza temporanea, ex-Cie. Il tetto è stato stabilito fino ad un massimo di 180 giorni dal pacchetto sicurezza del 2009.
Le Tutele
Abrogato il Reato di Clandestinità
Si punta a cancellare il reato di clandestinità, abrogando l'articolo 10-bis del decreto 26 luglio 1998, che scatta dal momento in cui il cittadino straniero perde il diritto al permesso di soggiorno per disoccupazione, diventando passibile di "reclusione" nei Cie per le pratiche di identificazione, alle quali segue l'espulsione. Ordine che nella maggioranza dei casi non viene eseguito. Stessa cosa accade quando il richiedente asilo ottiene risposta negativa alla domanda. La nuova proposta abolisce questo meccanismo.

Aggiornamenti, iniziative, tavoli raccolta firme e tutte le informazioni in questa pagina facebook dedicata all'iniziativa




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Articolo a cura di
Maris Davis

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