09 giugno 2016

Italia, donne e ragazze uccise da uomini deboli e violenti

Quando un uomo non sa accettare un addio e si trasforma in isterico assassino

È molto triste ogni volta che una giovane ragazza o una donna vengono uccise in modo violento, ancora più triste quando i loro assassini sono i loro stessi fidanzati, mariti, oppure i loro "ex"

Sara, 22 anni, uccisa a Roma lo scorso 30 maggio
Strangolata e poi bruciata dal suo ex
Donne uccise in modo efferato, come Sara, prima strangolata e poi bruciata a Roma solo qualche giorno fa. Era seguita, molesta, un delitto che sembra pianificato.

Ieri due casi, Michela nel pordenonese, e Federica a Taranto, oggi un altro caso quello di Alessandra una maestra uccisa nel veronese. Tutte donne che volevano lasciare o avevano già lasciato i loro uomini, e per questo uccise con efferatezza.

Altro che sesso forte. L’uomo è diventato debole e violento, tanto incapace di gestire relazioni e addii da alzare le mani sulla donna, infliggendole pene e tormenti da "stalker" fino a giungere al gesto estremo del femminicidio. Gli ultimi casi rafforzano il sospetto che oramai il maschio abbia perso calma e controllo delle proprie azioni nel rapporto di coppia, trasformandosi in un essere isterico fino alla follia assassina.

Tutto sempre uguale: lui che non resiste all'idea che lei possa lasciarlo, possa decidere di interrompere il loro rapporto d’amore. Ma era proprio amore? Oppure solo insano possesso?

Tutti in passato hanno cambiato partner o fidanzato, specie in età adolescenziale. I motivi possono essere tanti, non c’è più attrazione, si scoprono aspetti imprevisti del carattere, si verificano situazioni nuove che inducono a mutare il proprio atteggiamento relazionale. E si sta male, davvero male, quando finisce un amore. La casistica cinematografica è piena di storie del genere.

Michela, 29 anni, Spilimbergo (PN)
Il suo ex l'ha aspetta in casa al rientro dal lavoro
e la uccide a tradimento con due colpi di pistola
Ma è proprio questo il punto. Come si può arrivare a picchiare, umiliare, uccidere? Negli anni passati, la gelosia è stata addirittura un’attenuante (il cosiddetto "delitto d’onore"), quando la donna veniva considerata come appartenente al suo uomo. Ma in un’epoca di costumi tutt'altro che restrittivi, di cambiamenti continui, forse si è davvero passato il limite.

Probabilmente i social hanno un ruolo decisivo nell'escalation di violenza all'interno della coppia. Troppo facile oggi raggiungere una persona "desiderata": ci sono sms, whatsapp, profili facebook e chat di vario genere. Tutti "possono".

E l’elemento del sospetto si centuplica, mette in forse ogni gesto, aumenta la tensione e la richiesta di spiegazioni. Il film "Perfetti sconosciuti" ha proprio messo il dito sulla piaga dell’individuo moderno. Dentro al nostro smartphone, ci sono "segreti" spesso inconfessabili anche a chi ci sta accanto.

Federica, Taranto, 30 anni
Voleva separarsi dal marito
Ucciso anche il figlioletto di 4 anni
Nel web, tra i social, c'è un mondo maschile che ha ancora una visione distorta dell'amicizia e del rapporto uomo-donna. Uomini che non riescono a vedere il limite oltre il quale non si può andare.

Capita anche a me di essere "bersagliata" nel mio profilo facebook, nei messaggi privati, da uomini che dicono di amarmi senza avermi conosciuta, oppure che dicono che di volermi bene nonostante nella loro foto del profilo sfoggino tenerezze con altre donne, tutti sanno che sono felicemente sposata eppure non si arrendono, uomini e ragazzi che mi chiedono il telefono privato, che vogliono da me foto intime, che mi chiamano su messenger a qualsiasi ora e in qualsiasi momento (e magari si incazzano se non rispondi), e poi c'è qualcuno che se solo gli dai un po' di "corda" pensa che sei già sua. Mi ritengo una donna abbastanza tollerante ma è certo che "persone" così vanno subito "depennate".

Certo, non tutti gli uomini sono uguali, ce ne sono tanti di meravigliosi che per fortuna sono la stragrande maggioranza. Deve essere tutta la società, nel suo insieme, a isolare i violenti, i possessivi, gli uomini che non rispettano le donne, e devono essere le donne stesse a rendersi conto che non è più possibile soprassedere ad atteggiamenti violenti e oppressivi e che è necessario "denunciare" sempre tutto fin dall'inizio.


Troppe volte e per troppo tempo alla donna è stata associata l'idea sbagliata della sprovveduta, dell'ingenua e della vittima di chi vuole solo approfittarsi di lei

È accaduto, accadono questi fatti e purtroppo anche oggi molto spesso. Ma si deve dire basta, alle illusioni e alle belle parole devono seguire reali dimostrazioni. È finito il tempo dell'incanto, è giunto il momento della liberazione.
In Italia, un femminicidio ogni tre giorni
- Telefono Rosa -
Non solo "femminicidio" .. che è semplicemente la punta di un iceberg gigantesco che comprende anche reati odiosi che passano in secondo ordine, relegati o addirittura ignorati dalle cronache, o troppo spesso non denunciati, reati quali i maltrattamenti domestici, il mobbing sul lavoro, lo stalking, la violenza sessuale, gli stupri, ecc..

In molti luoghi del mondo inoltre la donna è vittima della stessa società, della cultura e dell'ignoranza che "tollera" reati contro la donna, reati odiosi, perché in quanto donna è considerata un essere "inferiore", una proprietà da difendere anche a costo di uccidere.

Nel mondo la donna è vittima di: Tratta di esseri umani, sfruttamento lavorativo, schiavitù sessuale, violenze e stupri di massa, bigamia e sottomissione al marito, matrimoni combinati e precoci, mutilazioni genitali, bambine soldato, mortalità per problematiche legate alla gravidanza o al parto, ecc..


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Articolo di

L'autrice di questo articolo è essa stessa stata vittima prima di "stupro" e poi, per nove, anni "schiava sessuale" nella mani della mafia nigeriana 

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