25 febbraio 2015

Le Scuole e l'Istruzione in Africa

Scuole in Africa
All'inizio del millennio l'UNESCO, studiando lo stato dei sistemi comparativi africani, ha evidenziato che circa 42 milioni di bambini non andavano a scuola e la metà degli iscritti a malapena riusciva a superare il ciclo elementare (Primary School).

Il secondo degli 8 obiettivi del millennio, sviluppati dalle Nazioni Unite e condivisi da 191 Stati membri dell'ONU, è raggiungere l'istruzione primaria universale. L'istruzione infatti è il mezzo indispensabile per interrompere il ciclo di marginalizzazione, povertà e violenza. Un elemento importante per dare ad ogni individuo gli strumenti necessari per costruire un futuro per se e contribuire così allo sviluppo della società.

Purtroppo il tasso di analfabetismo nei paesi poveri fatica ad abbassarsi. L'Unesco ha calcolato che sarebbero necessari solo 16 milioni di dollari per garantire l'accesso scolastico a tutti i bambini dei paesi in via di sviluppo, la metà di quanto spendiamo per comperare gelati in Europa e in America.

Nell'Africa Sub-Sahariana 29 milioni di bambini non hanno ancora oggi accesso all'istruzione primaria. Molti sono bambini vulnerabili, orfani, bambini di strada, affetti da HIV, bambini disabili o vittime di conflitti armati, disastri naturali o epidemie, appartenenti a famiglie nomadi o pastorali, o a famiglie povere. Perfino quando sono iscritti alla scuola primaria, circa la metà abbandona prima della fine del ciclo scolastico, spesso per la scarsa qualità dell'istruzione o per le difficili condizioni scolastiche che devono affrontare.

Disparità tra bambine e bambini. Le famiglie più povere sono spesso costrette a scegliere chi mandare a scuola, e tra un figlio maschio e una figlia femmina, la scelta ricade inevitabilmente sempre sul maschio perché la femmina è più "adatta" a seguire le faccende domestiche. Occorre inoltre ricordare che spesso a scuola le bambine subiscono vessazioni se non veri e propri abusi dai loro compagni di classe, ma anche dagli insegnanti. Violenze che sono quasi sempre taciute e che quindi rimangono impunite.

Questa situazione fa si che il 35% delle bambine abbandoni gli studi, e questa percentuale raggiunge il 60% nei paesi più poveri dell'Africa - leggi nostro articolo -

Scolarizzazione nel mondo
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Nel mondo. Dei 121 milioni di bambini che non hanno mai avuto la possibilità di andare a scuola, il 65% sono bambine. Gli ostacoli alla scolarizzazione femminile nascono da discriminazioni e pregiudizi assai radicati in numerose culture, due terzi degli 875 milioni di adulti analfabeti nel mondo sono donne, segno che nel recente passato le bambine andavano a scuola ancor meno di oggi.

Non è un caso che le regioni dove si registra il maggior numero di bambine private dell'istruzione (83%) siano quelle che faticano di più ad uscire dalla povertà estrema, Africa Sub-Sahariana, Asia meridionale e alcune zone dell'estremo oriente Unicef -

È indubbio che una ragazza analfabeta è meno protetta dalla violenza, dalle malattie e dallo sfruttamento rispetto ad una sua coetanea che ha alle spalle almeno alcuni anni di studio.

In Africa solo 3 bambine su 10 riescono a completare i due cicli scolastici che portano al diploma di scuola superiore (secondary school).
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Distanza dalla scuola, precarie condizioni degli edifici scolastici, mancanza di arredi come banchi, sedie, lavagne nelle aule, materiale didattico adeguato, il dover pagare insegnati e libri. Queste sono le principali cause degli abbandoni scolastici. Tanto è stato fatto dall'inizio del millennio, soprattutto per merito del massiccio lavoro di onlus internazionali e associazioni di volontariato, ma moltissimo è ancora da fare in diversi paesi africani. Governi africani che spendono milioni di dollari in armi e armamenti, per costruire lussuose ville ai loro funzionari corrotti, che favoriscono il "furto" delle ricchezze dell'Africa da parte delle già miliardarie multinazionali straniere di tutto il mondo, ma fanno poco per l'istruzione dei loro bambini.
(Maris)
Nostri articoli precedenti


Scuole in AfricaVisitare una scuola in Africa è una esperienza commovente. L’aula, una stanza disadorna con le pareti di fango e una antiquata lavagna sbrecciata, a volte ospita sessanta, settanta, ottanta bambini in religioso silenzio, alcuni si portano uno sgabello da casa perché non ci sono le sedie e nei pochi banchi si sta in due o in tre.

Il quaderno è prezioso, non tutti ce l’hanno. E chi ce l’ha lo tiene come una reliquia. Provate a sfogliarne uno e vi sentirete assaliti, attanagliati, travolti da un senso di tenerezza. I bambini africani non scrivono come noi, non lasciano sul foglio un bordo in alto e uno di fianco.

No, scrivono dal primo angolo in alto fino all'ultimo in basso. E scrivono piccolo piccolo e fitto fitto. Direte che non hanno un senso estetico, ma non è così. Prevale il senso economico, la carta, il quaderno, la penna sono preziosi, rari, un privilegio. E un quaderno vale per tutte le materie. È sacro.

I bambini africani che vanno a scuola sanno di essere dei privilegiati. Per ognuno di loro ce ne sono cinque che non hanno materialmente una scuola, che non avranno mai un quaderno, che non impareranno mai a leggere e scrivere perché sono nati dove c’è da sempre la guerra e la miseria.

Scuole in Africa
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Girl Rising

In Africa le bambine vanno spesso a scuola a piedi, ma felici di poter studiare
Il coraggio di una rivoluzione silenziosa
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L'educazione è il passaporto per il futuro, il domani appartiene alle persone che si preparano nell'oggi

Libri e penne sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna sono in grado di cambiare il mondo
(Malala, Premio Nobel per la Pace 2014)
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Noi crediamo che attraverso l'istruzione di donne e ragazze sia possibile rendere migliore la sopravvivenza dell'intera comunità
(Thomas Sankara, 1° Presidente del Burkina Faso libero, 1984-1987)
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L'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. Lo sviluppo personale dei singoli è il motore che muove una grande nazione.
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I bambini chiudono le orecchie ai consigli, ma aprono gli occhi agli esempi
(Proverbio africano)
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L'educazione è l'arma più potente che si può usare per cambiare il mondo
(Nelson Mandela)
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Solo due cose dobbiamo dare ai nostri bambini, prima le radici della conoscenza e poi le ali della libertà
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Questo articolo fa parte delle
Campagne Informative e di Sensibilizzazione
"Le Scuole in Africa"




Articolo scritto e curato da


1 commento:

  1. THE CHOICE IS OURS
    Rilascio gratuito, in alta definizione e sottotitolato in 26 lingue, tra cui l'italiano.

    Questo documentario esplora molti aspetti della società attuale. Per ripensare a ciò che è possibile nel mondo, bisogna considerare in che genere di mondo vogliamo vivere. Sebbene pensiamo di essere civilizzati, siamo ben lungi dall'esserlo. La visione di unità e associazione globale ha a lungo ispirato l'umanità, eppure gli ordinamenti sociali fino ad oggi non sono riusciti affatto a produrre un mondo pacifico e produttivo. Mentre sembra che siamo avanzati tecnicamente, i nostri valori e i nostri comportamenti non lo sono. La possibilità di un futuro roseo è in estremo contrasto con gli attuali dilemmi sociali, economici e ambientali. The Choice is Ours comprende delle interviste a scienziati illustri, a professioni dei mezzi di comunicazione, a scrittori e ad altri pensatori che esplorano le difficoltà che esploriamo.

    La prima parte fornisce un'introduzione e una visione d'insieme delle condizioni culturali e ambientali che sono insostenibili per una civiltà sostenibile e mondiale. Esplora i fattori determinanti del comportamento per scacciare la leggenda della "natura umana", mentre dimostra come l'ambiente modelli il comportamento. La scienza del comportamento è un elemento importante, eppure largamente mancante, nella cultura odierna.

    La seconda parte mette in discussione i valori, i comportamenti e le conseguenze delle strutture sociali attuali e illustra come il sistema monetario globale sia obsoleto e sempre più insufficiente per soddisfare le esigenze della maggior parte delle persone. Una considerazione critica dei sistemi bancario, dei mezzi di comunicazione e penale rivela queste istituzioni per quello che veramente sono: strumenti di controllo sociale gestiti dalla classe politica e finanziaria. Se continuiamo su questa strada, i familiari cicli del crimine, delle crisi e dei boom economici, delle guerre e di ulteriori disastri ambientali sono inevitabili.

    La terza parte spiega i metodi e il potenziale della scienza. Propone soluzioni che possiamo applicare allo stato attuale per eliminare l'uso di fonti di energie non rinnovabili. Dipinge la visione del Venus Project di costruire un mondo interamente nuovo dalle fondamenta: una riprogettazione della cultura, in cui tutti godono di un elevato standard di vita, senza alcuna schiavitù e alcun debito, mentre si protegge allo stesso tempo l'ambiente.

    La quarta parte spiega che non sono solo l'architettura e la struttura sociale in disperato bisogno di cambiamento, ma anche i nostri valori che ci portiamo dietro dai secoli passati. Anch'essi necessitano di essere aggiornati alla nostra èra tecnologica, che ha il potenziale di eliminare la società orientata alla scarsità di oggi. I problemi odierni sono stati perlopiù creati dall'uomo, ma possiamo ancora cambiare le cose prima di arrivare al punto di non ritorno. Non è troppo tardi per delle prospettive ottimistiche di fantastiche possibilità che si trovano davanti a noi.https://youtu.be/Yb5ivvcTvRQ

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